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Discovering

the Island

Main Attractions Edition

La prima scratch map della Sardegna ti permette di scoprire 40 attrazioni dell'Isola. Ognuna di esse ti farà conoscere altri elementi del territorio. 

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14 - S. ANTIOCO DI

BISARCIO

Ozieri rappresenta tutt’oggi il centro più importante del Logudoro, non soltanto in termini di densità abitativa (oltre 10.000 abitanti) ma per storia e cultura. È infatti ben nota e si rimanda a tempi pre-nuragici la sua affermazione sul territorio, quando nel IV millennio a.C. prende vita un’epoca fiorente che prenderà proprio il nome di Cultura di Ozieri. Tale epoca è anche nota come Cultura di San Michele, con riferimento ai primi rinvenimenti avvenuti proprio nella grotta di San Michele, tutt’oggi visitabile e dislocata nella parte alta della cittadina. Con i primi ritrovamenti (anno 1914) sino agli ultimi studi condotti si è constata l’imponenza sociale ed economica della cultura su tutta la Sardegna e in alcuni casi anche oltre mare.
La posizione geografica dell’abitato ha permesso di mantenere nel tempo una importanza di rilievo, passando dal periodo Nuragico (soltanto nel comunale si hanno circa 125 Nuraghi censiti), a quella Punica – Romana fino a quella Medievale.
Ozieri domina una grande e fertile piana su cui è insediata da secoli una delle più importanti Basiliche della Sardegna: Sant’Antioco di Bisarcio.
La Chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio è uno dei migliori esempi del romanico pisano della Sardegna. Cattedrale dell’omonima diocesi dall’XI al XVI secolo, realizzata interamente in pietra locale, ha avuto tre diverse fasi costruttive. La prima cattedrale, fu danneggiata da un incendio. Nel XII secolo iniziarono i lavori di ricostruzione con la realizzazione dell’aula a tre navate scandite da arcate su colonne, dell’abside e del campanile. Agli inizi del XIII secolo fu costruito il portico a due piani addossato alla prima facciata. Una scalinata all’interno del portico permette l’accesso agli ambienti superiori. Nell’area della cattedrale si conservano consistenti ruderi della canonica, dell’episcopio e del villaggio medievale di Guisarchum. Attorno alla Basilica sono stati intrapresi gli scavi che hanno messo in luce un antico villaggio di probabile epoca nuragica.

 

Il territorio di Ozieri vanta tutta una serie di attrattive.

 

GROTTA DI SAN MICHELE (Ozieri)
La Grotta di San Michele scoperta casualmente nel 1914, è un luogo simbolo dell’archeologia sarda per il ritrovamento, al suo interno, di reperti appartenenti al Neolitico Recente, che da essi prese il nome di Cultura di San Michele o Ozieri. I manufatti sono conservati nel Museo Archeologico “Alle Clarisse” e nei musei nazionali dell’isola.
La Grotta aveva funzioni sepolcrali e la sacralità del sito perdurò fino all’età cristiana, quando venne eretta sul luogo una chiesa dedicata a San Michele, oggi scomparsa.
Attualmente percorribile per 56 m, la Grotta San Michele ha uno sviluppo complessivo di circa 160 m.
Il sito ha subito importanti modifiche rispetto al suo aspetto originario; durante il periodo bellico fu riadattata a rifugio antiaereo e in parte demolita nella metà del XX sec.

 

GROTTA DEL CARMELO (Ozieri)
Di piccole dimensioni (50 metri circa), è stata utilizzata in epoca preistorica: al suo interno sono stati rinvenuti reperti della Cultura Ozieri e del periodo romano. L’attuale ingresso della grotta  è il residuo di una cavità parzialmente distrutta. La parte iniziale è ridotta a una sorta di canale tra le rocce, al centro del quale si trovano grandi massi crollati.

 

PONT’EZZU (Quartiere San Nicola)
Il ponte romano, fu costruito in età imperiale. Lungo 89 metri, largo 4,30, con sei arcate, è stato realizzato lungo il percorso che collegava Olbia a Cagliari, e si tratta di uno dei 3 ponti che consentivano l’attraversamento del Rio Mannu.
Utilizzato fino a qualche decennio fa, nel tempo ha subito molti interventi che hanno modificato, in parte, l’originale struttura; tutt’oggi è uno dei maggiori e meglio conservati ponti romani della Sardegna. Ad esso si costeggia un importante villaggio, Sa Mandra ‘e Sa Jua, impiegato dal nuragico al romano.
Nel 1987, visto il grave stato di abbandono della zona, la Sezione WWF di Ozieri ha proposto al Comune un progetto di risanamento e valorizzazione dell'area, anche per la ricca presenza di flora e fauna.
L’Assessorato alla Difesa Ambiente della Regione Sardegna ha considerato tale progetto il migliore presentato in occasione dell'anno europeo per l'ambiente e lo ha premiato con un finanziamento.

SA MANDRA ‘E SA JUA (Quartiere San Nicola)
Il complesso archeologico "Sa Mandra de sa Jua" (recinto dei buoi aggiogati), fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo.  Il sito è costituito dal nuraghe e dal circostante villaggio di capanne circolari e rettangolari. Edificato con conci di trachite, il nuraghe presenta una torre centrale con ingresso architravato preceduto da gradini, a cui si addossano due torri laterali che racchiudono ognuna due ambienti. Le tre torri erano unite da un cortile a cui si accedeva da una scala, ai lati della quale, sono stati ritrovati a destra un focolare e a sinistra una macina. La grande torre centrale aveva una volta a cupola e una grande scala con sei gradini che conduceva al piano superiore.

 

FONTANA GRIXONI (Ozieri)
La fonte originaria venne realizzata nel 1594 per volontà di Don Giovanni di Castelvì governatore degli stati di Oliva. Nel retro dell’attuale fontana sono conservati gli stemmi originali, insieme alla lapide che ricorda la prima realizzazione. Nel 1881 il nobile Don Giuseppe Grixoni finanziò i lavori di rifacimento della fonte e affidò il progetto a Giovanni Pietrasanta che realizzò l’attuale fontana in marmo bianco divenuta il simbolo di Ozieri.

 

MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO (Ozieri)
Il Museo ha sede nell’ex Convento delle Clarisse. Inaugurato nel 1754, nell’800 divenne luogo di pellegrinaggio, per la presenza di una monaca, ritenuta in odore di santità. Requisito in seguito alla Legge Rattazzi, dal 1889 ospitò i militari che vi insediarono la caserma Pietro Micca. L’edificio restaurato è oggi sede del Museo Archeologico. L’esposizione è articolata in cinque sezioni: dalla preistoria all’età moderna.
La prima parte è dedicata alla preistoria del territorio.
La seconda sala conserva manufatti nuragici di particolare importanza un modellino di nuraghe, i pesi in piombo, un lingotto "ox-hide" e il bronzetto di un pugilatore.
La sezione storica è dedicata a reperti punici e romani: mostra miliari, stele e reperti da necropoli e luoghi di culto.
Si possono osservare reperti litici medievali e rinascimentali, e materiali bronzei e ceramici dall'Alto Medioevo all'Età Moderna.
L’Ultima parte è costituita dalle donazioni effettuate dagli eredi di eminenti cittadini ozieresi e comprendono, ritratti, fotografie, oggettistica d’epoca e documentazione storica. 
Al piano superiore sezione è dedicata alla numismatica, conserva monete a partire dall’età greca coloniale fino al periodo sabaudo.

 

CARCERI BORGIA (Ozieri)
Appartenute al Castello di Corte, inglobato nel 1600 nel Palazzo Borgia, le carceri furono completate nel 1769. Gli ambienti sono formati dalla cella di rigore, la cella femminile e le celle maschili. Un angusto cortile porta alla cella di isolamento.

 

MUSEO DELL’ARTE MOLITORIA (Regione Sos Ortos)
Si tratta del primo museo dell’Arte Molitoria e della Panificazione in Sardegna. Conserva un’ampia selezione di strumenti per la macinazione del grano: dalle antiche macine nuragiche alla mola asinaria romana, in uso fino ai primi del 900. Presente inoltre una sezione botanica con l’esposizione di diverse di qualità di grano.

 

MUSEO DEL CAVALLO (Ozieri)
Nel 1997 è stata inaugurata la raccolta museale “Uomini e cavalli nella memoria”. Il Museo del Cavallo è costituito da due sezioni: una storica con documenti, stemmi e lastre fotografiche degli stalloni e una collezione artistica di manifesti, dipinti e statue dedicate al cavallo, tra cui il centauro di Francesco Ciusa.

 

MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA (Ozieri)
L’edificio che ospita il Museo Diocesano di Arte Sacra, appartenne alla famiglia dei Borgia, duchi di Gandìa, che lo donò ai Gesuiti nel 1690 per istituire ad Ozieri le scuole popolari. Divenne poi sede del Seminario e oggi sede museale.
Il percorso del Museo si articola in otto sale disposte secondo un ideale itinerario storico, liturgico e devozionale nel quale la cultura, artistica e documentale racconta un percorso di fede lungo quasi un millennio. 
Il Museo Diocesano ospita due opere del pittore noto come il Maestro di Ozieri (XVI sec.): il retablo di Nostra Signora di Loreto, e il Discendimento dalla croce.

 

PROMETEO (Ozieri)
Negli anni settanta Aligi Sassu, importante artista del ‘900, volle onorare le sue origini ozieresi, donando alla città un grande affresco. L’opera ha per protagonista Prometeo, dio titano della mitologia greca che aveva difeso gli interessi degli uomini contro Zeus, insegnando al genere umano l’arte del vivere civile.
Prometeo per Aligi Sassu è il fautore della civiltà sarda dei tempi remoti. Il dipinto è la ricostruzione delle vicende storiche sarde, ed ozieresi in particolare.
Sono raffigurati oltre alla Dea Madre, idoli nuragici e ceramiche della Cultura Ozieri, Importanti personaggi ozieresi come Leonardo Tola, Francesco Ignazio Mannu, Gavino Cocco, Matteo Maria Madao e Salvatore Saba.
L’affresco, compromesso dalle intemperie, è stato sostituito, per volontà dell’artista, da un mosaico di tessere di vetro che ne garantisce la durata del tempo.

 

Ulteriori attrattive nel territorio di Ozieri:
CIMITERO MONUMENTALE;
PINACOTECA CITTADINA “G. ALTANA”;
CHIESA NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO;
PALAZZO COSTI;
CHIESA DI SAN FRANCESCO;
CENTRO CULTURALE SAN FRANCESCO;
ANTICO FORNO;
MUSEO ETNOGRAFICO LA TAVERNA DELL’AQUILA;
MONUMENTO 22 COMPEDIO DEMANIALE “LISTINCHEDDU” (Loc. Monte Littu).


Visite guidate e servizi:  Istituzione San Michele
Link: (facebook)
Tel: 079787638

 

 

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